Lo scorso mese di novembre un gruppo di 6 ufficiali frequentatori dell’Accademia appartenenti all’Unità addestrativa ASTRA ha partecipato alla 4° edizione della “Italian Space Startup Competition”, ovvero una challenge organizzata dallo Space Generation Advisory Council (SGAC) che ha visto come mentors e sponsor rappresentanti dell’industria aerospaziale, startup innovative e centri di ricerca (Telespazio, AIDAA, Distretto Aerospaziale Campano, GroundSpace, IngeniArs, Center for Near Space).
Il programma, organizzato su due giornate, ha previsto, dopo alcune brevi conferenze di settore, la suddivisione in teams dei partecipanti e lo sviluppo da parte degli stessi di progetti di startup “brand new”, operanti nel settore spaziale. Fra le idee proposte sono stati affrontati temi relativi a tecnologie spaziali innovative, ai cubesats[1] e ad attività di esplorazione planetaria con soluzioni finalizzate a mitigare gli effetti fisioligici e clinici determinati dell’assenza di gravità cui sono sottoposti gli astronauti.
In particolare, i teams in cui erano presenti i frequentatori dell’Accademia, si sono concentrati su:
- La risoluzione di problemi legati alla salute dell’uomo in ambiente di microgravità[1]. Uno dei problemi di maggiore rilevanza è la riduzione della densità ossea che può causare osteoporosi ed il conseguente depauperamento delle riserve di calcio e fosfati. La soluzione proposta è stata quella di un sistema capace di stimolare le ossa degli arti inferiori in maniera passiva, così da permettere una maggiore permanenza dell’uomo nello spazio;
- L’utilizzo di gruppi di piccoli automi denominati A.N.T.S. (Anti-impact Non-stopping Transmitting System) che, sfruttando l’Intelligenza Artificiale ed alcuni sensori, sono in grado di mappare in autonomia la superfice lunare e supportare i futuri programmi di In-Situ Resource Utilization. Lo scopo è quello di utilizzare le risorse reperite in loco per realizzare in maniera sostenibile un habitat di supporto all’esplorazione umana della Luna;
- Lo sviluppo di un progetto di ricerca nell’ambito del Team LIFT (Low orbit Integrated Few-fuel Thruster) per la realizzazione di un motore che combini le migliori caratteristiche prestazionali dei sistemi “airbreathing”[1] (come ramjet e scramjet) con quelli dei razzi al fine di aumentare il carico utile e le prestazioni del propellente rendererendo più accessibile all’esplorazione le basse orbite terrestri (Low Earth Orbit – LEO).
L’esito della competizione ha infine visto collezionare da parte dei nostri frequentatori numerosi riconoscimenti insieme ad una preziosissima esperienza formativa proprio nell’ottica della filosofia “learn by challenge”, che caratterizza le attività delle unità addestrative dell’Istituto.
S.Ten. Scardino Andrea
[1] Un tipo di motore che per funzionare si nutre d’aria ed espelle i gas di scarico caldi dopo aver compresso, riscaldato ed espanso l’aria aspirata
[1] Condizione particolare nella quale un sistema è soggetto a un campo gravitazionale di basso valore.
[1] Un cubesat è un tipo di satellite miniaturizzato avente forma cubica, volume di 1 dm³ e massa non superiore a 1,33 kg.