Lo scorso mese di gennaio una delegazione dei Sottotenenti del Corso Aquila VI, appartenenti al ruolo dei Naviganti e delle Armi dell’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, hanno visitato il sito industriale di MBDA[1] nel Fusaro, a Bacoli (NA), unico gruppo europeo in grado di progettare sistemi missilistici e che nella sua sede Campana si dedica alla produzione di componenti meccaniche, a quella dei radome[2] ceramici e allo sviluppo dei sistemi a radio frequenza.
I giovani ufficiali sono stati accolti dagli ingegneri del centro d’eccellenza missilistica, i quali hanno illustrato le varie fasi di produzione, inizializzazione, rifinitura e collaudo (effettuato interamente in ditta) di componenti, sottosistemi e prodotti finiti, realizzati anche mediante l’impiego di intelligenza artificiale (IA). Sono state illustrate le modalità ed il razionale che sottendono alle specifiche tecniche di realizzazione, alcune delle quali sebbene al altissimo contenuto tecnologico, soprattutto sotto il profilo dei materiali, non prescindono da una forte componente di lavoro squisitamente manuale.
Il tour dello stabilimento è proseguito con la visita all’edificio radome, dove vengono sviluppate, testate e prodotte le coperture frontali dei missili. Particolare enfasi è stata posta sull’utilizzo dell’IA per la verifica e il collaudo di ogni singolo radome a valle del processo produttivo ovvero prima che venga montato sul rispettivo sistema d’arma. Grazie all’uso dell’IA è infatti possibile comprimere la durata del test finale (operata su ogni singolo prodotto), andando ad ottimizzare e ridurre sensibilmente le tempistiche di consegna al cliente finale.
I frequentatori si sono poi spostati nella parte dello stabilimento in cui viene sviluppata e integrata la parte sensoristica costituita dai sistemi di guida del missile residenti nel seeker[3]. Qui vengono prodotte le antenne che vengono successivamente sottoposte a una serie di prove per certificarne la qualità prima di proseguire al successivo step di assemblaggio. Di vitale importanza sono le prove di resistenza meccanica e la calibrazione dei sensori: le prime comprendono una serie di sollecitazioni vibrazionali e termiche, in modo da assicurarne l’utilizzo in qualsiasi condizione di impiego. La successiva calibrazione è invece necessaria per garantire la più alta precisione possibile anche in caso di jamming ovvero in presenza di contromisure elettroniche volte a confondere o neutralizzare il sistema d’arma. In questo stabilimento vengono prodotti i radome e i sensori per i sistemi Meteor, Aster 15/30 e Marte.
L’ultima parte della visita ha visto come protagonista il sistema lanciatore dei vari missili precedentemente elencati. Si tratta di un mezzo fuoristrada ad otto ruote AWD (tutte motrici) dal peso di 40 tonnellate in grado di operare autonomamente senza bisogno di alcun supporto esterno delle forze in campo. Esso è composto da un mezzo lanciatore, un modulo di comando e un modulo data link che guida e comunica con il missile dopo il lancio.
Lo stabilimento sulle rive del Lago Fusaro si occupa della produzione di questi mezzi e della loro manutenzione, per l’Italia e per i partner militari e commerciali italiani.
La visita ha fornito ai frequentatori dell’Istituto una panoramica sulle tecnologie impiegate da MBDA, che i cadetti si troveranno gestire, controllare ed utilizzare presso i Reparti in cui saranno impiegati, al termine del periodo di addestramento, per l’assolvimento della missione assegnata e per essere pronti, laddove necessario, a difendere lo spazio aereo nazionale.
S.Ten Valerio Alfano
S.Ten Mirko Carvelli
[1] Joint venture tra Italia, Gran Bretagna, Francia e Germania con una partecipazione di Leonardo, Airbus e BAE.
[2] Unione delle parole “radar” e “dome” (cupola); consiste in una struttura protettiva a forma di cupola, posta in testa al missile nella quale viene alloggiata l’antenna radar. Composta da materiali resistenti alle radiazioni ionizzanti, è realizzata in maniera da lasciar passare le onde elettromagnetiche emesse dal radar, senza comprometterne l’efficacia.
[3] Anche detta “testa cercante” è la parte che si occupa della localizzazione e del tracciamento degli obbiettivi.