Un viaggio tra le tecnologie spaziali dell’ESA e le sue capacità di proiezione
Si è da poco conclusa la visita dell’ESTEC da parte di una delegazione dell’Aeronautica Militare, composta dal Comandante delle Scuole e della 3ª Regione Aerea, Gen. S.A. Silvano FRIGERIO, dal Capo del Corpo del Genio Aeronautico, Gen. Isp. Capo Giuseppe LUPOLI, dal Col. Emilio CENTRELLA e da due frequentatori del Corso AQUILA VI dell’Accademia Aeronautica, appartenenti all’Unità Addestrativa Academy Aerospace Research Team(ASTRA).
Il centro, sito a Noordwjick, in Olanda, rappresenta il core dell’ESA nell’ambito della ricerca scientifica nel settore spaziale, con particolare riferimento all’innovazione tecnologica e alle attività di test e collaudo dei veicoli spaziali dell’Agenzia. L’ESTEC, grazie alle sue ineguagliabili skills acquisite dopo anni di esperienza, è universalmente riconosciuta come la sede tecnologicamente più avanzata del panorama spaziale europeo.
La rappresentanza italiana, insieme ad un rappresentante della nostra locale Ambasciata, Col. Luigi ESPOSITO, è stata accolta presso ESTEC dall’Ing. Tommaso GHIDINI, capo del Mechanical Department, che li ha condotti come primo step all’interno della caratteristica Earth Room dove, assieme ai suoi collaboratori, ha presentato un briefing volto ad illustrare le varie competenze attualmente detenute dall’ESA e le nuove tecnologie sulle quali l’Agenzia sta investendo: fra le tante, è doveroso citare certamente la capacità di progettare e costruire lanciatori riutilizzabili e di implementare la propulsione nucleare nei vettori spaziali, così da poter raggiungere velocità in orbita superiori a 25.0 Mach.
Al termine delle presentazioni, la delegazione ha proseguito la visita presso i robotics lab, dove ha potuto vedere da vicino un particolare pavimento estremamente piatto (1 mm di differenza tra la parte più bassa e quella più alta), utilizzato per “simulare” operazioni in assenza di gravità attraverso l’utilizzo di getti d’aria che ne minimizzano gli effetti e osservare le funzionalità dei bracci robotici utilizzati nelle operazioni spaziali.
Il team si è poi trasferito presso il propulsion lab, per assistere ad una dettagliata spiegazione di tutte le facilities, fra cui un sistema di lampade da 25 kW, ciascuna delle quali in grado di “simulare un sole” dal diametro di 6 metri. Proseguendo la visita nei test lab, è stato possibile osservare la realizzazione in corso della sonda Hera, che verrà lanciata nel 2024 e aiuterà l’Agenzia a comprendere meglio i risultati della deviazione dell’asteroide Dimorphos nello spazio profondo, operata dal veicolo spaziale Dart nel settembre del 2022, in modo da ottenere una collaudata strategia difensiva in caso di minacce dallo spazio rappresentate da corpi celesti in rotta di collisione con al Terra.
Per i due ufficiali frequentatori, l’esperienza nel cuore scientifico dell’ESA rientra fra gli scopi dell’Unità addestrativa ASTRA, orientati ad aumentare la consapevolezza verso il dominio spaziale, tramite un approccio multidisciplinare ed internazionale ovvero volto a formare leader capaci di saper interpretare e guidare, gli sviluppi futuri e i loro risvolti in campo militare, nei domini di interesse.
S.Ten. Marco Caporusso
S.Ten. Alessandro Pezzotti