La città greca di Salonicco ha recentemente ospitato le numerose delegazioni europee accorse presso l’HMACSO (Hellenic Military Academy of Combat Support Officers) per il Common Module “Biosafety and Bioterrorism”. L’iniziativa, ispirata ai progetti Erasmus, è stata rivolta a cadetti di varie Accademie, greche e internazionali, al fine di promuovere una maggior consapevolezza circa biosicurezza e bioterrorismo, due elementi di rilevanza crescente nel panorama internazionale. In tale contesto, anche l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli ha contribuito al progetto con un’aliquota di tre ufficiali frequentatori del ruolo Sanitario, giunti ormai al sesto ed ultimo anno di studi.
Obiettivo del primo giorno di conferenze è stato definire il concetto di “bioterrorismo”, ovvero il rilascio intenzionale di microrganismi patogeni o parti di essi, per provocare panico, terrore, morte o malattie nella popolazione, al fine di rivendicazioni politiche, religiose o economiche. Assume un ruolo chiave in questo contesto la“biosicurezza”, termine italiano unico che tuttavia assume due differenti connotazioni in inglese. Dal punto di vista strettamente terminologico, infatti, la parola deriva dall’inglese biosecurity, ovvero “procedure e misure operative capaci di prevenire un deliberato utilizzo di microrganismi e tossine per scopi criminali o malvagi”. Esso va distinto da biosafety, intesa invece come “prevenzione da un rilascio accidentale di patogeni in una struttura di ricerca che può mettere a repentaglio la salute dei ricercatori stessi o l’ambiente della comunità circostante”. Con queste premesse, si è potuti entrare nel vivo delle lectures previste dal Common Module.
Come ha spiegato il Prof. Delis A. Georgios, esperto in farmacologia veterinaria presso l’Università “Aristotele” di Salonicco, le armi biologiche e chimiche hanno trovato applicazione sin dai tempi antichi. Più di recente invece alcuni esempi ben noti son relativi all’utilizzo di fosgene e di yprite nella Grande Guerra, ma anche di zyklon B nel secondo conflitto mondiale. La guerra in Vietnam ha invece conosciuto piuttosto l’utilizzo di agenti esfolianti, responsabili di un vero e proprio “ecocidio”, ovvero la distruzione di un ambiente naturale.
Dopo una visita guidata presso il Museo bellico di Salonicco, è stata la volta del Tenente Colonnello Zalidis Vasileios, che ha esposto le basi della guerra biologica e chimica e del bioterrorismo dal punto di vista legale. La conferenza ha messo in luce i principali trattati internazionali e le normative che regolano l’uso di agenti chimici e biologici in scenari di bellici, come da omonime Convenzioni adottate dalle Nazioni Unite.
L’intervento ha inoltre sottolineato l’importanza di un quadro giuridico solido per prevenire l’abuso di queste tecnologie e per garantire un’adeguata risposta da parte della comunità internazionale in caso di attacco bioterroristico.
La seconda giornata del Common Module si è svolta presso la facoltà di veterinaria dell’università ellenica, visto il filo conduttore della stessa: la minaccia infettiva animale e zoonotica. Durante il primo intervento del giorno, il Professor Kritas K. Spyridon ha illustrato i pericoli derivanti dall’uso di agenti patogeni animali a fini terroristici. Il Dr. Pappas Georgios, successivamente, ha sottolineato la crescente emergenza legata alle zoonosi, ovvero le malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. Le malattie infettive di origine animale possono rappresentare una minaccia diretta sia per il settore agricolo che per la salute pubblica, con possibili gravi ripercussioni economiche e sociali.
Se le prime due giornate sono state maggiormente improntate su conferenze, l’attività principe della terza è stata di certo la visita all’antica città di Aigai. Sito archeologico di straordinaria importanza storica, esso fu riconosciuto come la prima capitale del regno di Macedonia. Accompagnati da una guida esperta, i visitatori ne hanno così approfondito la storia.
L’ultimo giorno dedicato alle lectures è cominciato con una visita presso la “ZANAE Canning Company”: una delle aziende alimentari più importanti della Grecia, specializzata nella produzione e conservazione di prodotti in scatola. Essa è stata anche modello di riferimento per affrontare il tema dell’HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), un protocollo fondamentale per garantire la sicurezza alimentare, che consente di prevenire contaminazioni intenzionali e accidentali all’interno della filiera produttiva.
All’arrivo presso lo stabilimento, il personale aziendale ha accolto i visitatori con una presentazione sulla storia dell’azienda, fondata nei primi decenni del XX secolo e divenuta un punto di riferimento nel settore alimentare europeo. La visita è iniziata con l’area di ricezione e controllo qualità delle materie prime, dopodiché ci si è spostati nella zona di preparazione, dove le materie prime vengono lavate, tagliate e, se necessario, precotte. Il cuore della produzione è la fase di inscatolamento e sterilizzazione, infine l’ultima parte del processo riguarda il confezionamento e la logistica. La visita alla loro struttura ha offerto un’interessante opportunità per osservare da vicino l’intero processo produttivo, dalla selezione delle materie prime fino al confezionamento dei prodotti finiti, visualizzando in prima persona all’interno delle tappe della filiera produttiva, quali potrebbero essere i potenziali bersagli di una contaminazione con agenti patogeni o tossici su larga scala per finalità di bioterrorismo.
Infine i cadetti delle varie Accademie accorsi al Common Module hanno presentato il proprio Istituto di Formazione al resto dei colleghi europei.
Un esame finale sui temi trattati, ha concluso l’esperienza ellenica del Common Module per i frequentatori CSArn dell’Accademia Aeronautica e per i colleghi provenienti da tutta Europa, sugellando il termine di una missione da cui sono rientrati ricchi di nuove conoscenze e di speciali rapporti umani con colleghi di culture differenti.
S. Ten. Celine Joudioux
S. Ten. Luca Fasiello
S.Ten. Raffaelepio Russo