Nato da un’idea dell’American Astronautical Society, il CanSat è un’iniziativa progettuale annuale che sfida gli studenti a realizzare un mini satellite (in inglese “Sat”), nello spazio di una lattina/barattolo (in inglese “Can”). L’obiettivo è quello di dimensionare, adattandoli, tutti i principali sottosistemi presenti in un satellite, come alimentazione, sensori e un sistema di comunicazione, in modo da compiere determinate missioni durante le varie fasi del volo, di cui il CanSat sarà protagonista. La competizione attuale si focalizza sugli aspetti inerenti alla fase di atterraggio dai rientri spaziali.
La prima fase della competizione si articola inizialmente in una selezione interna alle singole nazioni tra i vari teams di studenti universitari appartenenti ai principali atenei; dopo questa scrematura iniziale è prevista una seconda fase, consistente nel lancio del CanSat fino a circa 1 km di altitudine negli Stati Uniti, presso Blacksburg, Virginia. L’iniziativa è sponsorizzata dalle maggiori agenzie spaziali a livello globale come NASA, Virginia Tech e Lockheed Martin, volte a finanziare questa competizione, i cui scopi educativi e di ricerca (“Learning by Doing/Challenge”), si concretizzano nel conseguimento dei principali requisiti organizzativi, tecnici, economici e di missione richiesti. Tali requisiti cambiano ogni anno e, per essere soddisfatti, oltre che di idee e capacità, necessitano anche di risorse finanziarie il cui limite imposto dalla stessa competizione rappresenta un ulteriore elemento sfidante.
L’Accademia Aeronautica, per il secondo anno consecutivo, prende parte al CanSat in partnership con l’Università di Napoli Federico II, con un team eterogeneo composto da frequentatori di vari ruoli e corpi della 4^ Classe dei Corsi Regolari (Corso Aquila VI) e da studenti universitari laureandi nelle varie discipline ingegneristiche dell’ateneo partenopeo. Il progetto ha trovato nel Distretto Aerospaziale della Campania (DAC), nell’Istituto per i Polimeri, Compositi e Biomateriali (IPCB) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e nella Dallara Automobili, tre delle realtà che stanno sostenendo attivamente lo sviluppo del progetto, dando prova di unità di intenti tra mondo accademico, industriale e della ricerca, concretizzando così un importante sforzo sinergico.
Dopo aver superato il 10 marzo il primo step valutativo, cioè la Preliminary Design Review (PDR), dove in un arco temporale di 30 minuti i ragazzi hanno illustrato le idee alla base, le analisi e il design del prototipo in tutte le sue sfaccettature (inclusi anche i risultati e i test effettuati), il Team “The Break SAT Club” affronterà la Critical Design Review (CDR) nel prossimo mese di aprile, descrivendo il final design sulla base del quale verrà realizzato il prototipo definitivo. Una volta superati questi due step con successo, si accederà alla fase finale del “Launch Weekend” nella seconda settimana di giugno direttamente negli USA. Dopo il lancio finale si terrà una Post Flight Review (PFR) in cui verranno brevemente analizzati i risultati del progetto sviluppato e proclamati i vincitori.
S.Ten. Valerio Alfano